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DIARIO SEMISERIO DI UNA DONNA IMPERFETTA have:
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Volevo solo andare dal parrucchiere!
Andare dal parrucchiere....sembra facile!Ieri…
“Domani vado dal parrucchiere!” Ho sempre timore a dirlo ad alta voce: ogni volta un intoppo, un problema, un qualche evento improvviso che mi manda tutto all’aria…ma l’ho detto di nuovo, pentendomene subito!
Stamattina….
Sveglio Ale…sta bene, non ha tosse, malanni vari, nulla, …ok, primo intoppo scongiurato!
Vado a scuola…nessun incontro di cui mi fossi dimenticata, nessun problema all’uscita, viaggio di ritorno tranquillo, nessun problema all’auto… bene… il parrucchiere è sempre più vicino!
Pranzo da mia madre, frutta, caffè, due chiacchiere... e si va
Sto uscendo…e se la macchina non parte? Ma il motore romba come sempre, ingrano la prima e…VIA!
La strada è semideserta, nessun camion a rallentarmi il cammino, nessun vecchietto con la consueta APE, trattori, ruspette varie, niente…il destino stavolta mi sorride!Parcheggio subito… (benone)… davanti al negozio solo tre persone… “Ok…ormai è fatta, sono qui!”
Shampoo, colore, risciacquo, taglio… alle 16,45 sono già in asciugatura… di bene in meglio, ok la sfiga consueta legata al parrucchiere pare essersi dissolta… FINITO! Guardo compiaciuta la mia immagine allo specchio… una voce mi attrae “cazzo…pioeee!!!”
Gli angoli della mia bocca, fino ad allora in versione compiaciuta, si trasformano imminentemente in versione incazzato spinto… piove… in un attimo la testa entra in modalità rewind e rivivo, episodio per episodio, le innumerevoli volte in cui ho dovuto rimandare a momenti migliori le mie sedute dal coiffeur. Mi siedo in poltrona aspettando che smetta di piovere ma l’acqua scroscia, sbatte sui vetri, schizza a destra e a manca trasportata dal vento…poi grandina e poi si calma per ricominciae dopo pochi secondi…passano 10 minuti… 20.. 30 ed io sono lì tra l’incredulo e lo scoraggiato, guardo sconcerata quel tempaccio improvviso e mi chiedo per quale ragione non mi sia concesso un normale e tranquillo lasso di tempo sotto le confortevoli cure del mio parrucchiere
Mi sento Fantozzi in versione femminile, mi pare di vederne le immagini di lui con la Bianchina con la nuvoletta sopra mentre tutt’intorno splende il sole!
Poi… la pioggia si calma… sembra quasi smettere. Guardo la mia parrucchiera e le chiedo un ombrello “Ho quello più piccolo..quello grande l’ho già dato ad una cliente” (e te pareva?)
ESCO (sottotitolo…maledetta me e quanno so’ uscita!)
Faccio qualche passo veloce, pochi metri e….IL FINOMONDO!
Corro…cioè..ci provo per quanto sia possibile a due piedi agganciati a gambe non proprio lunghe e infilati in decollete tacco 10… mi sento a metà strada tra una papera e scimmia (avete mai visto una scimmia correre? Ecco…unitela alla papera e il gioco è fatto!) con in più un ombrello in mano che ondeggia da parte a parte trasportato dal vento…
Come un’oasi nel deserto vedo la mia macchina: è una visione celestiale in quell’inferno!
Salgo e…. chiudo l’ombrello ma…NON SI... -
Incontri ravvicinati del quinto tipo...
Ore 17,30, cammino allegramente col marito lungo la Via Cintia parliamo, scherziamo, godendoci la pienezza dei primi caldi primaverili, dei colori dorati di metà pomeriggio e del vociare conciso delle decine di persone intorno a noi...ahhh che bello!
All'improvviso una visione....una di quelle che fanno capovolgere al contrario l'increspatura sorridente di una bocca, di quelle che in due secondi ti trovi a decidere se cambiare strada o proseguire sperando di non essere viste...
Una donna...no, una donnetta, capelli corti, lisci, il capo leggermente reclinato a sinistra, l'abbigliamento della serie "me metto la prima cosa che me capita a tiro", occhialetti tondi, tipo civetta, andatura alquanto bizzarra del tipo "movo i piedi e ndo cojo cojo"....TA-DAAAA è lei!!!
In un attimo varie prospettive mi si aprono nella mente:
-piglio la prima via a destra e mi ci ficco dentro sperando che non sia la stessa che poi prenderà lei,
-proseguo e faccio finta di non averla vista (è dall'altro lato della strada),
-la saluto sperando che non accenni a fermarsi...
Ma lei mi guarda, sììì, mi sta guardando, le prime due alternative vanno a farsi fottere, intanto mi è sempre più vicina...sempre più, abbassa la testa, ora non mi guarda (fetente...vuoi vedere se ti saluto oppure no eh!), ecco che ci incrociamo ('mazza, pare 'na befana!)....fa finta di non vedermi (arifetente!)...ormai non scappo più.....e...."BUONASERA PRESIDE!!!"
Lei fa un sussulto, sorride e risponde e prosegue il suo cammino sicuramente soddisfatta!
Ehhhh...ma che tocca fa' pe' campà!!! -
Metti un sabato...
Il sabato mattina è un momento che adoro!
Ci si alza sempre presto, sì, ma poi la mattinata è tutta per me, comoda e tranquilla...
Stamattina....
Figlio a scuola, spesa e giretto in centro col marito...biiip...sms in arrivo: "Mi sono fatto male a un dito, non riesco a muoverlo, è gonfio, ti prego vienimi a prendere"
Caso vuole che siamo proprio nei paraggi, saliamo, passaggio in segreteria, poi in classe...
Dito mignolo gonfio, non lo muove...cacchio (voglio essere poco scurrile!) sarà rotto?
Si sale in macchina: che fare?
Andare al Pronto Soccorso equivarrebbe a trascorrere il mio amato sabato in anticamera per tot ore....vediamo come va...
Ma gli fa male, si lamenta...e sia, si va al PS...
In macchina catturo con lo sguardo il cielo azzurro almeno per oggi ne faccio scorta, visto che da lì sai quando si entra ma non sai quando si esce...
In sala d'attesa: molta gente...tanta, "oggi famo notte!" Penso sconsolata mentre dal finestrone continuo a guardare quell'azzurro che per ora mi devo far bastare...
Una donna anziana mi passa avanti imprecando contro qualcuno "possa mori' ammazzato, bruttu delinquente, che t'ajo fattu dde male!" Parla sola, impreca, mentre un infermiere la accompagna al posto di Polizia....
Un'altra donna un po' più giovane mi si siede accanto "poretta eh signo' " Faccio un segno di assenzo con la testa...non ho voglia di parlare....
La signora invece ne ha tanta "stamatina m'hau tamponatu, un bardascittu neopatentatu...poerittu m'ha fatta na tenerezza...la macchina sea è distrutta, la mea un graffittu appena...però me ole la schina...so benuta ecco coscì me faccio vede' "
Non mi va proprio di parlare ma non voglio essere scorte, rispondo "ha fatto bene signora!"
Lei continua "stammatina non voleo scappa'...parea me lo sentissi...ma era un bardascittu...poerittu, m'ha fatta na' pena...neopatentatu, figurate...ma me ole la schina...eh me ole e so' benuta ecco!"
Io le sorrido e le dico che è giusto farsi vedere...
E lei "ero jita da lu medicu, so' rescappata e m'ha tamponatu...mannaggia però...un bardascittu, un monellu, neopatentatu...quantu c'è remastu male ma a mì me ole la schina!"
Ed io continuo a sorridere.....
Arriva il marito e lei "Anto' m'hau tamponatu...un bardascittu, neopatentatu, poerittu, s'è mpaurito tantu...mo però me ole la schina, me ole tantu!"
Poi arriva un parente "m'hau tamponatu...un bardascittu, neopatentatu, poerittu, s'è mpaurito tantu, m'ha fattu tanta tenerezza...mo però me ole la schina!"
Poi arriva un'infermiera e "Que' sta a fa' ecco tu?"
Mi alzo di scatto, non ho nessuna voglia di sentirmi ripetere storie di neopatentati, di schiene "olenti", di tamponame... -
Questione di stile!
"Ohhh, ecco una signora bella come Belen!"
O' guaglione napoletano con un borsone sulle spalle e svariate paia di calzini mi viene incontro...
Il suo pensiero "Mo' a questa ci faccio un complimento bell'assai accussi' ci vendo qualcosa di sicuro!"
Il mio primo pensiero : "Azz...è un cieco...porello!" Ma dal momento che non vedo occhiali spessi , nè tentennamenti vari passo ad un secondo pensiero..
"Io da questo non piglio manco l'elastico delle mutande...BELLA COME BELEN...tseh...che fai offendi?"
O' guaglione continua a seguirmi "Signurì...signurììì"
Continuo i miei pensieri..."Aoh...insiste eh...come fa a dire ad una come me BELLA COME BELEN?"
Raggiungo la porta del super, o' guaglione si ferma, alza un braccio, sussurra qualcosa (pare inizi con VAF)...
Io continuo i miei pensieri "Scemo...bastava così poco, se solo avessi detto bella PIU' di Belen...magari qualcosa t'avrei comprato!" ;-) -
Acquisti importanti!
A volte pure un semplice acquisto può diventare l'occasione per farsi due risate...
Se poi l'acquisto in questione rigurda un paio di mutande la cosa può farsi davvero interessante!
"Vorrei un paio di boxer fantasia" chiede Andrea alla commessa del negozio venuta in nostro aiuto...
Andrea ha sempre indossato mutande semplici bianche ma, andando in piscina, aveva notato che c'erano divertenti alternative da indossare sotto i pantaloni, così, da un po' di tempo, ha iniziato a comprare mutande un po' più colorate...
La commessa si allontana...il negozio è pieno, accanto a noi un'anziana spulcia una serie di reggiseni...la commessa torna...
La scatola che ci porge contiene diversi boxer perfettamete piegati dai colori vivaci...
Andrea sembra attratto da un modello bianco e nero...lo apre: c'è disegnato il colletto di una camicia e, nel centro, parte una rossa cravatta con uno spazio interno...non credo ci sia bisogno di spiegarne il motivo...Andrea ripega la mutanda, fa finta di nulla, la vecchia accanto sbircia sotto gli occhiali guardandoci, io sorrido sommessamente...
Andrea prende un altro boxer, bianco....sembra semplice, tranquillo, lo apre: al di sopra della cintola elastica due bretelle nere si ergono lunghe...il mio sorriso da sommeso diventa importante, la signora anziana non sbircia più ora...adesso guarda con interesse le nostre reazioni...
Andrea, quasi avesse preso una scossa, afferra un terzo boxer: è marroncino e arancio...due occhi disegnati nella parte alta, un naso nero e...lì...sì, proprio lì, una bocca spalancata con la lingua rigonfia...tocca il rigonfiamento e....Groaaaarrrrr il verso di un leone incazzato aleggia dalla mutanda alle orecchie di chiunque fosse nei paraggi!
Non ho più ritegno, la mia risata è ormai esplosa, l'anziana ha ormai puntato gli occhi su quelle mutande (quasi, quasi le prenderebbe lei...visto mai???) e Andrea che è da sempre un po' più posato di me, guarda la commessa e dice "Aehm...forse ci siamo capiti male!" -
W LE DONNE!
"....Hansel e Gretel, ormai soli nel bosco, cominciarono a camminare ma, ad un certo punto calò la notte!"
La maestra con un'espressione a metà tra il misterioso e lo spaventato e con una voce che crea suspence, racconta ai bambini una favola....
Si ferma...tace...osserva gli innumerevoli occhi che la guardano, decine di boccucce semichiuse aspettano trepidanti il seguito della storia.
Silenzio, solo il leggero muoversi dei piedini sotto le sedie, un colpo di tosse qualche tirar su di naso...silenzio...
Poi " Gretel iniziò a piangere spaventata.......bambini, perchè Gretel è spaventata?"
"Perchè si stava facendo buio!" Nella logica dei nostri pensieri quella sarebbe la risposta esatta ma la logica razionale degli adulti non collima con la spontaneità di un bambino...lì in mezzo a quelle testoline una manina si alza e, con l'entusiasmo di chi ha avuto un'illuminazione, un bambino esclama "PERCHE' E' FEMMINAAA!"
Amiche mie: W LE DONNE! -
Ma chi è Babbo Natale????
Infatti...chi è? In fondo siamo davvero sicuri che non esista????Succede che ti metti in ascolto in classe e capti i discorsi dei tuoi piccoli alunni...
Succede che poi passa un Babbo Natale per portare i ragali in un'altra classe e i bimbi aspettano che venga da loro....
Succede che poi quel Babbo Natale appena visto non si affacci neanche nella tua classe e che loro si chiedano il perchè...
Poi succede che ne arriva un altro ma anche questo si dirige in un luogo diverso dal tuo....
Succede che allora un terzo Babbo Natale arrivi di soppiatto da un altro posto ...e allora: ma Babbo Natale non era uno solo???
Succede che ti guardi intorno, un po' smarrito e ti chiedi come fare a spiegare quel sovrannumero di Babbi volati fin quaggiù....
E poi arriva lui, un bambino fantasioso che con noncuranza ti spiega che il Polo Nord non è uno solo: ce n'è uno in Africa, uno in Italia, uno in America e uno in Francia e per ogni Polo Nord c'è un Babbo Natale....
A quel punto succede che anche tu non distingui più la linea di confine tra la realtà e la fantasia...e sì....succede che diventi bambina anche tu....ed anche tu alla fine riesci a credere in Babbo Natale!
Edited by moon373 - 27/2/2013, 10:46 -
Moon vs camino
Accendere il fuoco! Sembra facile!La Forestale raccomanda di non lasciare cicche di sigarette in giro per i boschi perchè si rischia un incendio........
Allora mi dovrebbe pure spiegare perchè io metto carte, cartoni, tavolette sottili e legna secca nel mio camino e......non piglia :-(
E ogni volta è uno sbraito, una serie di vaffanculi sonori contro oggetti che mai potranno rispondermi...
Ed io continuo, imperterrita, a appicare fuocherelli su pezzi di carta di ogni tipo col risultato che la mia cucina sembra una stanza a cielo aperto nella campagna annebbiata della piana Reatina del mattino!
Ed è un trionfo quando finalmente un ceppo di legna prende....è una fiammella leggera, una lingua quasi trasparente....
E in mezzo a quel fumo che mi ha provocato tosse ed occhi rossi vedi spuntare il mio viso che, dall'incazzato spinto, si rilassa in un sorrisetto ironico mentre la mia mano destra sbatte imperiosa nel centro del braccio sinistro e la mia voce, con piglio deciso, pronuncia a tono alto un caloroso e sonoro TIEH!
Sappiatelo....se mai verrete a casa mia e trovaste il camino acceso....vuol dire che ciò che vi ho scritto è accaduto..... ;-)
Edited by moon373 - 27/2/2013, 10:46 -
Quando i figli crescono...
Un po' di romanticismo dai tini malinconici....un figlio che diventa grande è sempre un tuffo al cuore!Ale è iscritto al clasico….
E’ cresciuto, è diventato grande!
Un nodo in gola mi strozza il respiro e una lacrima prepotentemente chiede impetuosa di uscire…
Non dovrei piangere, dovrei sorridere nel vedere una vita creata da me crescere…
I ricordi come un nastro che scrorre veloce mi passano davanti come un film in moviola e rivivo un un attimo emozioni dolci e amare vissute…
Quei due occhi appena aperti al mondo che cercano delicatamente i miei e quel mio “ciao”, sussurato nella penombra di una sala parto, che segnava la prima della innumerevoli parole scambiate.
Gioie, preoccupazioni e nervosismi in quelle notti interrotte dal suo pianto affamato, la voglia che il tempo passasse veloce solo per vederlo crescere, per corrergli incontro e sentirlo parlare.
La pazienza infinita davanti agli innumerevoli capricci, i giochi e le fiabe narrate accanto al letto, quelle inventate, quelle che solo io, secondo lui, sapevo raccontare…e racconta e racconta ancora, il sonno che mai arrivava ed io, tra uno sbadiglio e l’altro univo a quelle vicende eroi e fatti sempre più accattivanti.
Babbo Natale e la ricerca spasmodica di un amici o uno zio che si fingesse tale: il suo sguardo circospetto verso quel nonno un po’ strano che, con un invitante sacco pieno di regali si chiedeva se li avesse meritati oppure no. Lui, in bilico tra emozione e paura, pian pianino si avvicinava a me cercando la mia mano e con essa la rassicurazione materna di potersi fidare di quel gigante rosso un po’ nonno, un po’ orco…
Le sue prime letture stentate e l’entusiasmo manifesto di poter finalmente scrivere il suo e il mio nome; la prima pagella piena di soddisfazioni e la prima nota che segnava il punto alla prima vera frustrazione…
E il nastro prende a correre veloce come questo tempo che è trascorso…
Ed eccoci qui, davanti al modulo di una domanda già inviata: sta per varcare la soglia di un scuola che lo vedrà crescere, maturare e diventare uomo…
Sarà lì dentro che affronterà i primi grossi problemi, che imporrà le sue idee e dove, forse, si innamorerà…
Sarà lì che io, sua mamma, diventero davvero tale e cesserò di essere la perfetta fidanzata!
E’ più alto di me, più imponente di me ma io non posso, non riesco a non pensarlo bambino: quando avrà bisogno di un abbraccio consolatorio basterà sedersi accanto a me per ridurre un po’ le dimensioni…lì sul divano potrà appoggiare la sua testa sul mio petto, ascoltare il battito del mio cuore proprio come amava fare da bambino….e per un attimo avrò ancora l’illusione di avere accanto a me il mio “piccolo” uomo!
Edited by moon373 - 27/2/2013, 10:47 -
Santa Barberina pazienza!
Amo il mio lavoro...lo adoro! Ma a volte la pazienza se ne va a spasso....Ca, co, cu...SUONO DURO
"Ce, ci...SUONO DOLCE
Ga, go, gu...SUONO DURO
Ge, gi...SUONO DOLCE"
Quante volte l'ho ripetuto mi chiedo guardando speranzosa lo sguardo preoccupato del mio piccolo alunno che cerca di leggere una parola...
Lui sgrana gli occhi, si guarda intorno (alla ricerca disperata di un indizio, un segno o una rivelazione insperata!), muove la bocca pronunciando sottovoce improbabili suoni, si tormenta le dita attorcigliandole su sè stesse (che diventano bluastre tanto sono strette tra loro)......poi....e poi...un leggero sorriso fa capolino sulle labbra, le dita si staccano riprendendo il colore naturale, si rilassa, respira e.....legge: GIALLO!
Sorride, esulta per il suo successo, gli occhi brillano e guardano i miei...
Sarebbe bello poterlo elogiare, bellissimo potergli dire "bravo".....per un attimo provo ad immaginare come sarebbe stato gratificante porgere encomi all'alunno in questione....invece PECCATO.....Peccato...perchè lì, su quella lavagna, bianco su nero, chiaro e conciso c'è scritto GALLO!
Edited by moon373 - 27/2/2013, 10:43
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